giovedì 31 maggio 2012

Il sapere dei luoghi


Una forte identità è un fattore competitivo sempre piú rilevante nell’era contemporanea per i territori ed è importante per molti motivi. Le città infatti sono sempre piú spinte a competere per le risorse chiave: i finanziamenti comunitari, i talenti e i turisti. L’identità di una città è dunque il prodotto di un dialogo continuo e positivo tra tradizione e innovazione, fra le preesistenze e le nuove tecnologie. Anzi, è proprio grazie a un uso coraggioso e visionario delle nuove tecnologie, ma che sia nel contempo rispettoso delle tradizioni e coerente con le vocazioni del luogo, che l’identità si rafforza, si adegua allo spirito del tempo e può essere compresa anche dalle nuove generazioni. La dimensione storico-artistica delle nostre città può, anzi deve, diventare un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove sperimentare in vivo le tecnologie e le soluzioni piú avanzate, che consentano una sana modernizzazione.

Cosí Andrea Granelli, sulla rivista Formiche, presenta la sua riflessione intorno alle città intelligenti. Ricordando che l’intelligenza non risiede negli strumenti: si genera dalla capacità di riattivare e prolungare il sapere riposto nella memoria dei luoghi e delle comunità.

lunedì 28 maggio 2012

Nutrirsi di paesaggio






Nutrirsi di paesaggio è un convegno che si terrà a Torino, al Lingotto Fiere, il 4 e il 5 giugno. Il sottotitolo scandisce le articolazioni principali della riflessione: Smart Landscape, Smart Relationships, Smart Business. Uno sguardo trasversale integra la valorizzazione del paesaggio, l’organizzazione del vivere in comune e una pianificazione economica sostenibile. Lo stesso flusso di intelligenza attraversa le diverse declinazioni di un problema unitario: come progettare l’abitabilità complessiva degli spazi.

Il nutrimento del paesaggio verrà indagato non solo nei suoi aspetti “tecnici” (dalla pianificazione alla gestione, dalla coltivazione all’alimentazione) ma anche nelle sue implicazioni sensoriali, mentali, cognitive.
Sono previsti Living Lab e incontri B2B che si inseriscono nell'ambito di Città Visibili - Torino Smart Festival 2012 (dal 23 maggio al 5 giugno), promosso dall’Assessorato allo Sviluppo, Innovazione, Ambiente e Smart City della Città di Torino e organizzato da DNA.Italia e da AIAPP (Associazione Italiana Architettura del Paesaggio).

Il programma degli incontri prevede, per il primo giorno, sessioni tecniche di approfondimento e una tavola rotonda di scenario, sintetizzati il giorno successivo in un convegno internazionale in occasione della giornata mondiale dell’ambiente. Saranno presenti i Ministri Clini, Barca, Passera, Profumo, insieme a rappresentanti della Commissione Europea, delle Sovrintendenze e dell’Unesco. Verrà presentato il Dossier di Candidatura di Torino a città ospitante del congresso mondiale IFLA 2016.

Contemporaneamente un’attività B2B metterà a confronto in modo puntuale l’offerta (prodotto, contenuto, know-how, tecnologie) e la domanda (professionisti, amministrazioni, imprese). La filiera produttiva relativa al settore del “paesaggio” è costituita da una costellazione di piccole e piccolissime imprese, attive e innovative ma spesso non strutturate per affrontare l’impegno di una fiera di tipo tradizionale. Pertanto “Nutrirsi di Paesaggio” propone uno spazio di incontro e confronto, organizzato ad agenda, aperto alle classiche figure di “buyer” e “seller”.

Lunedí 4 giugno, nel corso della tavola rotonda che avrà luogo dalle 14 alle 16.45 Andrea Granelli interverrà con una relazione su Agricoltura sociale, alimentazione biologica e valorizzazione del paesaggio: “La via italiana alle Smart Cities”, che approfondisce uno degli aspetti affrontati nel suo libro Città intelligenti?. In occasione del convegno il libro sarà disponibile in anteprima.

Dalle città automatiche alle città ingegnose


L’insieme di pratiche, tecnologie e applicazioni che definiscono il fenomeno delle Smart Cities nasce in contesti aziendali e produttivi. Ha la sua origine nel lavoro di multinazionali del digitale come Ibm e Cisco, e si colloca all’interno di precisi orizzonti di business inscritti nel panorama delle Information and Communication Technologies. Le strategie di comunicazione di queste aziende hanno sviluppato una visione di città ideale fortemente automatizzata, sulla quale hanno costruito un’offerta di prodotti e servizi.

Destinatari naturali di questa offerta sono state le istituzioni, che dapprima hanno assorbito all’interno delle pratiche amministrative i “segmenti di intelligenza” messi a disposizione dalle aziende, e ora stanno tentando di collocare la propria funzione su un livello superiore, integrando gli interventi e assumendo il controllo della progettazione e della pianificazione. Come racconta Andrea Granelli su Wired la Comunità Europea ha introdotto il potenziamento delle infrastrutture immateriali delle città all’interno dei suoi assetti prioritari di sviluppo. E alcune città italiane cominciano a recepire queste direttive, sollecitate anche dalle opportunità offerte dai bandi europei.
Milano, Torino, Bari, Genova hanno innestato nel proprio tessuto urbano, in relazione a problemi specifici, sistemi di gestione “intelligente” dei servizi: dall’efficienza energetica alla gestione dell’acqua e dei rifiuti, dall’istallazione della rete a banda larga a sistemi innovativi di illuminazione.

Soluzioni utili ed efficaci che, tuttavia, confermano il rischio di uno schiacciamento della progettazione su una prospettiva “tecnica”, applicata prevalentemente alle questioni energetiche. Che restano fondamentali ma vanno affrontate all’interno di una visione complessiva e integrata, ispirata dalle specificità architettoniche, culturali e paesaggistiche delle città italiane. Indicazioni importanti in questa direzione arrivano anche dall’Anci, che ha definito un “Progetto Paese per le città ad alto potenziale di innovazione” ). Un programma che rappresenta una vera e propria strategia di traduzione delle tendenze smart nella progettazione di “città d’ingegno” in grado, scrive Granelli, di “assicurare non solo che l’intelligenza si sposti dalla tecnologia alla città, ai suoi luoghi, ai suoi processi, alle sue infrastrutture – ma che si prenda cura (senza spettacolarizzazioni eccessive e artificiose) anche del cuore antico delle città (il centro storico), senza però musealizzarlo o mummificarlo ma vivificandolo e innestandolo nei percorsi e nelle funzionalità richieste dalla modernità.”

Cultura e digitale


Andrea Granelli, intervistato nel 2008 a margine del convegno Cultura e digitale: nuove opportunità di sviluppo per il sistema paese, individua tre aree prioritarie di intervento che si impongono ancora oggi all'ordine del giorno: immettere la cultura all'interno del discorso economico senza fermarsi alla semplice mercificazione delle opere d'arte; concepire il patrimonio culturale come un grande laboratorio attraverso il quale sperimentare strategie di innovazione che hanno ricadute anche sugli altri settori; integrare le potenzialità del digitale con la valorizzazione di una "cultura del racconto".

giovedì 24 maggio 2012

L’ingegno della città. Una via italiana alle Smart Cities

Progettare  “città ingegnose” significa organizzare spazi in cui le possibilità del vivere in comune sono attraversate da flussi di intelligenza che danno senso alle relazioni e rendono i luoghi nuovamente abitabili.


Lontano dai sogni, che si convertono in incubi, di un controllo tecnologico sull’organizzazione sociale, l’utopia (possibile) è qui e adesso: prolungare la storia nel presente, connettere le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie alle tradizioni e alle vocazioni stratificate dei territori urbani. Fornire un sistema nervoso immateriale al corpo antico delle città.

Superando i modelli standardizzati e tecnocentrici pensati per le megalopoli è possibile individuare una via italiana alla città intelligente: non solo efficienza energetica, riduzione dell’inquinamento, controllo della sicurezza o mobilità sostenibile, ma soprattutto valorizzazione dei centri storici, nodi commerciali naturali e diffusi, nuove soluzioni di welfare, filiere corte, infrastrutture della conoscenza. Non saranno l’intelligenza delle macchine o l’automazione dei processi – da soli – a salvare le nostre città. Ma una sapienza antica – combinazione di ingegno e astuzia – che alle soluzioni offerte dalla techne sappia coniugare la solidità delle idee e il coraggio di una visione.   

Città intelligenti? Per una via italiana alle Smart Cities è un libro scritto da Andrea Granelli per luca sossella editore. Uno strumento che indica alle istituzioni, alle imprese e ai progettisti le priorità per un nuovo processo di pianificazione delle risorse e degli interventi. Un modo diverso di pensare il futuro dello spazio urbano, per ricostruire i tessuti economici, sociali e culturali delle città. 

Il blog Città intelligenti prolunga in rete la riflessione sui temi e i problemi affrontati dal libro. Per offrire uno spazio di discussione verso il quale possano convergere tutti i materiali, le analisi e le pratiche che riguardano la progettazione della città del futuro.