martedì 21 agosto 2012

Culture dal sottosuolo


Il progetto Contemporary Times, a Roma, ha mostrato, seppure in modo episodico, una possibilità per l’arte di collocarsi all’interno dei flussi urbani. Ha indicato la prospettiva di arricchire attraverso tracce culturali gli snodi delle articolazioni produttive, gli interstizi di tempo e di spazio che si aprono dentro i grandi movimenti di merci, informazioni, individui, segni. 


Sfruttando l’eccezionalità della sua architettura la metropolitana di Mosca si apre frequentemente a eventi e incontri culturali. Dal 1 giugno 2007 attraverso la rete metropolitana moscovita circola Akbarel, un convoglio trasformato in una galleria d’arte in movimento, e da poco istituito come spazio espositivo permanente. Espone opere di artisti del XVIII, XIX e XX secolo, percorrendo ininterrottamente una rete attraversata ogni giorno da una media di 6,6 milioni di persone: vera e propria città sotterranea, specchio e inconscio della città emersa.   

Anche New York indaga attraverso la pratica artistica il proprio inconscio urbanistico: The underground: notes è un progetto di produzione cinematografica indipendente che assume la metropolitana come set e insieme come serbatoio di significati. In fuga dalle inerzie economiche e progettuali del mainstream un collettivo di registi e attori trentenni ha deciso di lavorare su produzioni a basso costo e a elevata agilità realizzativa, secondo programmi di lavorazione serrati e vincolati da scadenze rigorose. Ogni due settimane una storia, pensata e girata dentro la precarietà e la frenesia dei ritmi urbani. Ricavando intervalli di senso nel flusso anonimo della subway, infrastruttura che pompa linfa umana nelle vene della città, ma anche luogo di residui, scarti, smarrimenti, alienazioni. “Per ora siamo concentrati sulla produzione” dice uno dei componenti del gruppo, “ma vorremmo creare un network internazionale con gruppi simili al nostro nelle principali città del mondo.” Un’operazione che permetterebbe di tracciare una cartografia sotterranea delle città, costruita catturando frammenti di esistenza altrimenti assorbiti dall’informe del magma urbano.

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